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Segnalato da: laRepubblica, IlGiornale, Salute33, ForumSalute.it
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Malocclusione 3 Classe: cause e cura del morso inverso


Le malocclusioni dentali, una delle problematiche più comuni in ambito ortodontico, indicano un disallineamento tra le arcate dentarie superiore e inferiore. In base alla posizione dei molari e al rapporto tra mascella e mandibola, vengono classificate in tre categorie principali: classe I, classe II e classe III.


Tra queste, la malocclusione di terza classe, nota anche come morso inverso, prognatismo o underbite, è una delle forme più complesse e riconoscibili, caratterizzata da una prominenza della mandibola o, al contrario, da un arretramento della mascella superiore.


In questo articolo analizzeremo le cause, i sintomi e i trattamenti disponibili per la malocclusione di terza classe, distinguendo tra le diverse origini del disturbo e illustrando come oggi l’ortodonzia moderna consenta di ottenere risultati efficaci sia nei bambini che negli adulti.


malocclusione di terza classe o morso inverso


Cos'è il morso inverso di terza classe?


La malocclusione di terza classe è una condizione in cui i denti inferiori risultano più avanzati rispetto a quelli superiori, determinando un’inversione del normale rapporto tra le due arcate. In un’occlusione corretta, infatti, i denti superiori dovrebbero sovrapporsi leggermente a quelli inferiori, permettendo una masticazione equilibrata e un’estetica facciale armoniosa.


Nel morso inverso, invece, la mandibola può apparire più sporgente, con conseguenze sia funzionali — come difficoltà nella masticazione, nell’articolazione della parola o nell’allineamento dentale — sia estetiche, poiché il profilo del viso tende ad assumere una forma più marcata e squilibrata.


Dal punto di vista clinico, la malocclusione di terza classe può avere due origini principali:


TipologiaDescrizione
Malocclusione dentale di terza classeI denti inferiori sono inclinati in avanti o quelli superiori retrusi, senza che vi sia una reale anomalia scheletrica.
Malocclusione scheletrica di terza classeIl disallineamento è dovuto a una discrepanza ossea tra mascella e mandibola, spesso legata a una crescita eccessiva della mandibola o a uno sviluppo insufficiente della mascella superiore.


La malocclusione di terza classe è meno frequente rispetto a quelle di classe prima e seconda. Un’ampia revisione sistematica internazionale, pubblicata nel 2016, ha analizzato 53 studi provenienti da diverse aree geografiche per valutare la prevalenza globale delle malocclusioni.


Dall’analisi dei dati è emerso che la malocclusione di Classe I è la più diffusa a livello mondiale, con una prevalenza media del 74,7% nella dentizione permanente e del 73% in quella mista. Segue la Classe II, riscontrata nel 19,5% dei soggetti con dentizione permanente e nel 23% dei bambini con dentizione mista, mentre la Classe III rappresenta la forma meno comune, con una prevalenza media rispettivamente di circa il 6% e il 4%. I dati sono in linea con quelli rilevati dal sito di prenotazioni mediche online EccellenzaMedica.it presso la rete di centri ortodontici accreditati in Italia.


Quali sono i sintomi del morso inverso?


I principali sintomi del morso inverso sono:


  • Problemi di linguaggio e difficoltà di pronuncia;
  • Dolori o fastidi alla mascella;
  • Difficoltà nella masticazione;
  • Difficoltà a chiudere completamente le labbra.


Quali sono le cause del morso inverso di terza classe?


La malocclusione di terza classe può avere diverse cause che ora descriveremo nel dettaglio.


Fattori genetici e strutturali


La causa più frequente del morso inverso è di tipo ereditaria o congenita. Alcune persone nascono con una mandibola più sviluppata o con una mascella superiore più piccola. In questi casi si parla di malocclusione scheletrica, poiché l’alterazione non riguarda solo i denti ma anche le ossa del viso.


Tra i disturbi congeniti associati alla malocclusione di terza classe figurano anche alcune sindromi cranio-facciali (come la sindrome di Treacher Collins o l’acromegalia).


Abitudini infantili scorrette


Abitudini scorrette acquisite durante l'infanzia potrebbero favorire lo sviluppo di un morso inverso. Tra queste rientrano:


  • Succhiamento del pollice;
  • Uso eccessivo del ciuccio o del biberon;
  • Spinta linguale durante la deglutizione;
  • Problemi di respirazione orale.


Questi comportamenti, se protratti nel tempo, causano l'esercizio di una pressione costante sulla mandibola o sui denti anteriori, inducendoli a spostarsi in avanti.


Problemi funzionali o posturali


Anche alcune disfunzioni muscolari o posturali potrebbero influenzare la crescita delle arcate. Ad esempio, una postura scorretta della lingua o una respirazione difficoltosa potrebbero impedire il corretto sviluppo della mascella, favorendo lo spostamento in avanti della mandibola.


Traumi e perdita dei denti


Il rapporto tra le arcate dentarie potrebbe essere alterato anche da un trauma facciale o un’estrazione dentale non corretta. Anche la perdita di un solo dente può modificare gli equilibri occlusali, determinando un progressivo disallineamento.


Altre cause meno comuni


In alcuni casi, la malocclusione può derivare da malformazioni congenite come il labbro leporino o la palatoschisi, oppure da patologie ormonali che alterano la crescita ossea.


CausaDescrizione
Genetica / ereditariaMascella superiore poco sviluppata o mandibola eccessivamente prominente; predisposizione familiare.
Abitudini infantili scorretteUso prolungato di ciuccio o biberon, succhiamento del pollice, spinta linguale, respirazione orale.
Fattori funzionali o posturaliProblemi di deglutizione o respirazione, postura linguale scorretta, squilibri muscolari.
Traumi o perdita dentaleIncidenti o estrazioni che alterano la posizione dei denti e l’allineamento delle arcate.
Patologie o sindromi congeniteTreacher Collins, acromegalia, labbro leporino, palatoschisi.


Quali sono le conseguenze di una malocclusione di terza classe?


La malocclusione di terza classe può causare delle ripercussioni significative sulla salute dentale, come ad esempio:


  • Usura dei denti;
  • Scheggiature;
  • Perdita dei denti;
  • Carie;
  • Malattie gengivali;
  • Problemi all'articolazione temporo-mandibolare (ATM).


Come correggere la malocclusione di terza classe?


La correzione del morso inverso o malocclusione di terza classe dipende da diversi fattori: l’età del paziente, la gravità dell’alterazione e la causa che l'ha generata. In generale, l’obiettivo del trattamento è quello di riallineare i denti e armonizzare la posizione delle arcate per migliorare sia l’estetica del viso sia la funzionalità masticatoria.


Trattamento ortodontico


Il primo approccio per le forme lievi o moderate di malocclusione di terza classe è l’ortodonzia tradizionale. Attraverso brackets, elastici intermascellari o allineatori trasparenti (Invisalign), i denti si spostano gradualmente così da favorire un corretto allineamento delle due arcate. A seconda della complessità del caso, il trattamento ortodontico può durare da 1 a 3 anni.


Apparecchi funzionali e ortopedici


Ai pazienti più giovani, soprattutto in età di crescita, si consiglia l'utilizzo di dispositivi funzionali rimovibili che stimolano lo sviluppo corretto delle ossa mascellari. Tra i più comuni troviamo:


  • Apparecchio Herbst, che spinge in avanti la mandibola migliorando l’allineamento tra le arcate;
  • Twin Block, composto da due apparecchi separati (uno superiore e uno inferiore) che guidano la crescita in modo naturale;
  • Espansore palatale, utile per allargare il mascellare superiore e favorire un miglior rapporto tra le arcate.


Maschera facciale


La maschera facciale è una tipologia di terapia ortopedica utilizzata nei bambini con crescita insufficiente del mascellare superiore. Viene indossata per alcune ore al giorno e, tramite trazioni controllate, favorisce l’avanzamento del mascellare superiore, correggendo progressivamente il morso inverso. Solitamente si associa a un espansore palatale o a un apparecchio fisso. Può garantire risultati ottimali se eseguita in età precoce.


Mini impianti ortodontici


In alcuni casi, per ottenere movimenti più precisi e stabili, l’ortodontista può ricorrere ai mini impianti (piccole viti inserite nell’osso). Questi dispositivi fungono da ancoraggi fissi e agiscono allo scopo di muovere selettivamente gruppi di denti o di stimolare lo spostamento del mascellare superiore. Vengono spesso utilizzati da pazienti adulti, in combinazione con un apparecchio ortodontico fisso.


Chirurgia ortognatica


Quando la malocclusione è di origine scheletrica e il paziente si trova ormai in età adulta, la soluzione definitiva potrebbe essere rappresentata dalla chirurgia ortognatica. L’intervento, eseguito da un chirurgo maxillo-facciale in collaborazione con l’ortodontista, consiste nel ripristinare il corretto rapporto tra mascella e mandibola, migliorando sia l’occlusione che l’estetica del profilo facciale. Il recupero post-operatorio potrebbe richiedere alcune settimane, a fronte di risultati generalmente stabili e molto soddisfacenti.


Rimodellamento dentale e trattamenti estetici


Nei casi lievi o con prevalente interesse estetico, è possibile ricorrere a veneers, corone o rimodellamento dentale per migliorare il contatto tra le arcate. Si tratta, però, di soluzioni che non correggono la causa scheletrica e sono indicati solo per piccoli disallineamenti o per scopi estetici.


TrattamentoDescrizione/Indicazioni
Apparecchi ortodontici (brackets o allineatori)Spostano gradualmente i denti per correggere disallineamenti; indicati nei casi lievi o moderati.
Apparecchi funzionali (Herbst, Twin Block)Stimolano o frenano la crescita mandibolare nei bambini e adolescenti.
Maschera faccialeFavorisce l’avanzamento del mascellare superiore nei pazienti in età di sviluppo.
Mini impianti ortodonticiConsentono movimenti dentali più precisi e ancoraggi stabili; usati anche negli adulti.
Chirurgia ortognaticaCorregge le gravi disarmonie scheletriche in età adulta; combinata con trattamento ortodontico.
Trattamenti estetici (veneers, corone)Migliorano l’aspetto del sorriso nei casi lievi o a prevalente componente estetica.


Quanto costa un apparecchio per la malocclusione di terza classe?


Il costo di un apparecchio per la correzione di problemi di malocclusione di terza classe dipende da vari fattori, a partire proprio dalla tipologia di apparecchio. In linea generale, i prezzi oscillano tra i 1.000 (trattamenti più semplici) e i 7.000 € (trattamenti più complessi). Per ulteriori dettagli ti consigliamo di dare un'occhiata ai seguenti articoli:



progettazione apparecchio ortodontico per malocclusione terza classe


Domande frequenti su malocclusione di terza classe o morso inverso


Come correggere il morso inverso negli adulti?


Negli adulti la crescita ossea risulta già completata, di conseguenza la terapia potrebbe essere più complessa e prevedere il trattamento ortodontico insieme alla chirurgia ortognatica.


Come correggere il morso inverso nei bambini?


Nei bambini e negli adolescenti, poiché le ossa mascellari sono ancora in crescita, è possibile intervenire con apparecchi funzionali e ortopedici, allo scopo di guidare lo sviluppo del mascellare superiore o limitare la crescita eccessiva della mandibola.


Come si diagnostica la malocclusione di terza classe?


Poiché le malocclusioni di terza classe tendono a colpire soprattutto i bambini, è importante portare i propri figli dall'ortodontista per una visita ortodontica intorno ai 6-7 anni d'età. Generalmente, l'ispezione visiva è sufficiente per diagnosticare il morso inverso. Se la malocclusione è più lieve e meno evidente, potrebbe essere necessario creare modelli in gesso dei denti, scattare fotografie o effettuare delle radiografie.


Fonti e bibliografia


  • Alhammadi, Maged Sultan et al. “Global distribution of malocclusion traits: A systematic review.” Dental press journal of orthodontics vol. 23,6 (2018): 40.e1-40.e10. doi:10.1590/2177-6709.23.6.40.e1-10.onl.

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