- Che cos'è la malocclusione di seconda classe?
- Qual è la differenza tra malocclusione di prima, seconda e terza classe?
- Quali sono i sintomi della malocclusione di seconda classe?
- Da cosa è causata la malocclusione di seconda classe?
- Quali sono le conseguenze di una malocclusione di seconda classe?
- Come si fa la diagnosi di malocclusione di seconda classe?
- Come si può correggere una malocclusione di seconda classe?
- Domande frequenti sulle malocclusioni di seconda classe
Con il termine malocclusione si indica una scorretta chiusura delle arcate dentarie, cioè una situazione in cui i denti superiori e inferiori non combaciano in modo armonico quando si chiude la bocca. Si tratta di una condizione che può avere diverse cause e generare varie ripercussioni, non soltanto per quanto concerne la salute orale. Esistono diverse tipologie di malocclusioni ma quella di cui si sente parlare più spesso è senz'altro la malocclusione di seconda classe. Prosegui nella lettura per saperne di più sulla malocclusione di II classe e su come è possibile correggerla.
Che cos'è la malocclusione di seconda classe?
La malocclusione di seconda classe (o Classe II) si verifica quando l’arcata superiore è posizionata troppo in avanti rispetto a quella inferiore. In altre parole, i denti superiori “coprono” in modo eccessivo quelli inferiori, conferendo al profilo facciale un aspetto più convesso e al mento un aspetto retratto.
Dal punto di vista ortodontico, la malocclusione di seconda classe si suddivide in due varianti principali:
- Divisione 1;
- Divisione 2.
Nella Divisione 1 gli incisivi superiori sono inclinati in avanti. Ciò accentua la sporgenza dei denti anteriori. Di conseguenza, le labbra non riescono a chiudersi completamente e il labbro inferiore tende a posizionarsi dietro agli incisivi superiori. È il caso più comune, spesso associato a un morso profondo (overbite).
Nella divisione 2 gli incisivi superiori centrali sono inclinati verso l’interno, mentre quelli laterali possono essere spinti leggermente in avanti. In questo caso, il morso è profondo ma non necessariamente associato a una sporgenza marcata dei denti. Spesso il profilo facciale risulta più equilibrato rispetto alla divisione 1 ma il contatto tra gli incisivi può essere eccessivo, con rischio di usura dentale.
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Qual è la differenza tra malocclusione di prima, seconda e terza classe?
La classificazione delle malocclusioni si basa sul rapporto tra i molari superiori e inferiori che determina il corretto allineamento delle arcate e la posizione relativa delle ossa mascellari.
| Classe di malocclusione | |
| Classe I | È la condizione ideale: l’occlusione è corretta e i molari superiori e inferiori si allineano in modo armonico. Possono essere presenti piccoli disallineamenti dentali, ma la relazione tra mascella e mandibola è normale. |
| Classe II | L’arcata superiore è spostata in avanti rispetto a quella inferiore. Può essere causata da un’eccessiva crescita del mascellare o da una mandibola arretrata. È associata a morso profondo e profilo convesso. |
| Classe III | L’arcata inferiore è proiettata in avanti rispetto a quella superiore. Il profilo è concavo, con mento prominente. Può derivare da una mandibola troppo sviluppata o da un mascellare superiore poco sviluppato. |
Uno studio condotto presso il Saveetha Dental College ha analizzato retrospettivamente i dati di 86.000 pazienti tra giugno 2019 e marzo 2020, focalizzandosi sui bambini in dentizione mista (cioè con denti da latte e permanenti).
Su 4.420 pazienti ben 3.484 (pari al 78,9%) presentavano una malocclusione di seconda classe. Tra questi, i maschi risultavano più colpiti (55,7%) rispetto alle femmine (44,3%). L’analisi statistica ha mostrato una correlazione significativa tra età e genere, con una maggiore prevalenza nei bambini di 10 anni e una minore incidenza nei bambini di 6 anni.
Quali sono i sintomi della malocclusione di seconda classe?
I sintomi della malocclusione di seconda classe possono variare in base alla gravità del disallineamento. Nelle forme più evidenti, il morso profondo o l’eccessiva sporgenza dei denti superiori può rendere difficile la corretta chiusura della bocca e compromettere la funzione masticatoria.
Alcuni pazienti riferiscono dolore o affaticamento ai muscoli della mandibola, difficoltà nel mordere o nel parlare e, nei bambini, tendenza a respirare con la bocca aperta. Possono inoltre comparire alterazioni estetiche del profilo facciale, con mento arretrato e labbro superiore sporgente, fattori che potrebbero incidere sull’autostima e sulla percezione del proprio sorriso.
Da cosa è causata la malocclusione di seconda classe?
Le cause della malocclusione di seconda classe possono essere diverse. In molti casi l’origine è genetica: la conformazione delle ossa mascellari, la dimensione delle arcate e la posizione dei denti sono caratteristiche che si ereditano dai genitori. Quando la mandibola risulta naturalmente più arretrata rispetto al mascellare superiore, la chiusura delle arcate può risultare alterata già durante l’infanzia.
Accanto ai fattori ereditari, esistono però anche cause acquisite che possono influenzare la crescita e la posizione delle ossa mascellari o dei denti. Tra queste rientrano:
- Abitudini errate acquisite durante l'infanzia, come succhiare il pollice, usare il ciuccio oltre i tre anni o spingere la lingua in avanti (deglutizione atipica). Questi comportamenti causano una pressione costante sui denti anteriori, favorendo lo spostamento dell’arcata superiore in avanti;
- Perdita precoce o mancanza di denti permanenti. L'edentulia può alterare l’equilibrio delle forze masticatorie e provocare lo spostamento dei denti residui;
- Affollamento dentale, che si verifica quando non c’è spazio sufficiente per l’eruzione corretta dei denti, con conseguente disallineamento dell’occlusione;
- Traumi o fratture della mandibola, eventi improvvisi e imprevedibili che potrebbero modificare la posizione delle ossa mascellari e alterare la chiusura naturale del morso;
- Protesi, otturazioni o apparecchi non correttamente posizionati;
- Presenza di tumori o cisti nella bocca o nella mandibola.
In sintesi, la malocclusione di seconda classe può derivare da un mix di fattori genetici e ambientali. Poiché questa condizione tende a manifestarsi già nei primi anni di vita, quando la crescita delle ossa e dei denti è ancora in fase di sviluppo, è fondamentale una diagnosi precoce da parte dell’ortodontista, così da poter intervenire tempestivamente e guidare la crescita delle arcate in modo corretto.
Quali sono le conseguenze di una malocclusione di seconda classe?
Se non trattata, la malocclusione di seconda classe può causare una serie di complicazioni funzionali e strutturali. Il disallineamento tra mascella e mandibola può favorire:
- Usura precoce dei denti;
- Recessione gengivale;
- Dolori alle articolazioni temporo-mandibolari (ATM).
Nei casi più gravi, la difficoltà di masticazione può portare a problemi digestivi o nutrizionali, mentre l’alterata posizione della mandibola può contribuire a disturbi respiratori notturni, come il russamento o la sindrome delle apnee ostruttive del sonno. A lungo termine, anche la salute parodontale può risentirne, con un incremento del rischio di infiammazione e perdita di supporto osseo.
Come si fa la diagnosi di malocclusione di seconda classe?
La diagnosi viene effettuata tramite una visita ortodontica, nel corso della quale l'ortodontista valuta l’allineamento dei denti e il rapporto tra mascella e mandibola. Potrebbero, inoltre, essere eseguite radiografie panoramiche o cefalometriche e scattate fotografie intraorali ed extraorali, utili per analizzare il profilo e la chiusura del morso. In base alla diagnosi, l’ortodontista stabilisce il grado di malocclusione e pianifica il trattamento.
Come si può correggere una malocclusione di seconda classe?
Il trattamento della malocclusione di seconda classe dipende da diversi fattori, come l’età del paziente, la gravità della malocclusione e la causa che l’ha determinata (dentale o scheletrica). In generale, l’obiettivo dell’ortodontista è quello di riequilibrare il rapporto tra mascella e mandibola, migliorando sia la funzione masticatoria sia l’estetica del profilo.
Nei pazienti in età evolutiva, il trattamento precoce rappresenta spesso la soluzione più efficace. In questa fase, infatti, la crescita delle ossa non è ancora completata e può essere guidata attraverso apparecchi funzionali come il Twin Block, l’Herbst o la trazione extraorale.
Questi dispositivi servono a stimolare lo sviluppo della mandibola e correggere gradualmente la discrepanza tra le arcate, riducendo anche il rischio di traumi ai denti anteriori sporgenti.
L’intervento precoce, in genere tra i 6 e gli 11 anni, può inoltre prevenire la necessità di estrazioni o interventi chirurgici futuri, migliorare l’allineamento e favorire un corretto sviluppo del viso.
Negli adulti, la crescita ossea è ormai terminata e quindi il trattamento si concentra sull’allineamento dei denti e sul miglioramento del profilo facciale. Nelle forme lievi o moderate, la terapia ortodontica con apparecchi fissi o trasparenti (come Invisalign) può portare ottimi risultati, correggendo progressivamente la posizione dei denti.
Nei casi più gravi o di origine scheletrica, può invece rendersi necessario un intervento di chirurgia ortognatica, volto a riposizionare le ossa mascellari e migliorare la simmetria del volto. Dopo la fase attiva del trattamento, l’uso dei retainer (apparecchi di contenzione) è fondamentale per mantenere nel tempo i risultati ottenuti.
| Tipologia di trattamento | Descrizione e obiettivi principali |
| Apparecchi funzionali (Twin Block, Herbst, Headgear) | Indicati in età pediatrica; guidano la crescita mandibolare e correggono la discrepanza tra mascella e mandibola. |
| Apparecchi ortodontici fissi o trasparenti (Invisalign) | Riallineano progressivamente i denti migliorando l’occlusione e l’estetica del sorriso. |
| Intervento di chirurgia ortognatica | Necessario nei casi scheletrici gravi per riposizionare le ossa mascellari. Spesso associato a terapia ortodontica. |
| Trattamento precoce (età 7-11 anni) | Permette di intercettare il problema prima che si aggravi e riduce la necessità di terapie complesse in età adulta. |
| Apparecchio di contenzione (retainer) | Aiuta a mantenere i risultati ottenuti dopo il trattamento ortodontico di base, evitando recidive. |

Domande frequenti sulle malocclusioni di seconda classe
Qual è l'apparecchio migliore per la malocclusione di seconda classe?
L’apparecchio migliore dipende dall’età e dal tipo di disallineamento. Nei bambini si utilizzano spesso apparecchi funzionali (come Twin Block o Herbst) per stimolare la crescita mandibolare. In alternativa, possono essere presi in considerazione gli allineatori trasparenti o altri apparecchi ortodontici. Negli adulti, invece, si ricorre ai brackets tradizionali o alle mascherine trasparenti mentre, nei casi gravi, può rendersi necessario un intervento chirurgico ortognatico.
Che differenza c’è tra seconda classe dentale e scheletrica?
La seconda classe dentale riguarda il solo disallineamento dei denti, mentre nella seconda classe scheletrica è coinvolta anche la struttura ossea: la mascella superiore è più avanzata o la mandibola più arretrata del normale. La distinzione è importante perché influisce sulla scelta del trattamento.
Quanto costa correggere una malocclusione di seconda classe?
Il costo varia in base al tipo di trattamento e alla complessità del caso. In media, un percorso ortodontico può costare tra 2.000 e 6.000 euro, ma il prezzo può aumentare se è necessario un intervento chirurgico.
Fonti e bibliografia
- Ijrti.org/papers/IJRTI2105003.pdf.

