- Che cos'è un attivatore dentale?
- A cosa serve l'attivatore dentale?
- Come funziona l'attivatore?
- Quali sono i pro e i contro?
- Per quanto tempo bisogna portare l'attivatore?
- Quanto costa un attivatore dentale?
- Domande frequenti sugli attivatori dentali
Che cos'è un attivatore dentale?
L’attivatore dentale è un apparecchio ortodontico rimovibile, utilizzato soprattutto nei bambini e negli adolescenti per correggere precocemente difetti di occlusione e di crescita delle ossa mascellari. È composto da una struttura in resina o silicone che interessa contemporaneamente sia l’arcata superiore che quella inferiore, allo scopo di favorire una corretta posizione della mandibola e un migliore allineamento dei denti.
Questo dispositivo agisce in modo “funzionale”, cioè sfrutta le forze muscolari naturali della lingua, delle guance e della masticazione per guidare lo sviluppo armonioso delle ossa facciali e dei denti. Viene indossato soprattutto durante la notte ma, in alcune fasi della terapia, potrebbe essere necessario un utilizzo diurno di alcune ore al giorno.

A cosa serve l'attivatore dentale?
L’attivatore viene impiegato principalmente per correggere le malocclusioni in fase di crescita, cioè quelle alterazioni del morso che, se non trattate, possono evolvere in problemi più complessi nell’età adulta. È particolarmente utile nei casi di mandibola arretrata (Classe II), ma può essere indicato anche per altre disarmonie come il morso aperto o alcune forme di malocclusione di Classe III.
In generale, l'utilizzo di un attivatore dentale consente di:
- Favorire il corretto sviluppo della mandibola;
- Migliorare la chiusura dentale;
- Riequilibrare l’attività muscolare della bocca;
- Migliorare la funzione respiratoria e la postura mandibolare, con effetti positivi anche sull’estetica del profilo facciale.
Come funziona l'attivatore?
Il principio di funzionamento dell’attivatore è semplice ma efficace: mantenendo le arcate dentarie in una posizione corretta durante il riposo, il dispositivo stimola la crescita mandibolare e il rimodellamento delle strutture muscolari e ossee del viso. Il leggero ma costante contatto tra i denti e la pressione esercitata sull’articolazione temporo-mandibolare favoriscono un graduale riequilibrio dell’occlusione.
Il trattamento è generalmente indicato tra i 5 e i 12 anni, cioè nel periodo in cui la crescita ossea è ancora attiva e i denti permanenti stanno erompendo. Nelle prime settimane l’attivatore può risultare ingombrante o causare un po’ di fastidio, ma con l’adattamento progressivo diventa parte della routine quotidiana del bambino.
Storicamente, il primo attivatore fu ideato dal dentista norvegese Viggo Andersen nel 1908, che ne sperimentò l’efficacia sulla propria figlia. In seguito, insieme a Karl Häupl, perfezionò il dispositivo e ne descrisse il funzionamento in un testo pubblicato negli anni ’20, dando origine a quello che fu definito il “sistema norvegese”. Da allora, l’attivatore è diventato uno dei capisaldi dell’ortodonzia funzionale moderna.
Quali sono i pro e i contro?
L’attivatore dentale presenta numerosi vantaggi, soprattutto nei bambini in fase di crescita. Si tratta di un apparecchio morbido, confortevole e sicuro, progettato per adattarsi perfettamente alla forma delle arcate dentarie.
È facile da indossare e da pulire. Essendo rimovibile, non interferisce con l’igiene orale quotidiana: il bambino può lavarsi i denti normalmente e gestire il dispositivo in autonomia. Inoltre, non necessita di continue regolazioni: l'utilizzo costante del dispositivo permette ai denti e alla mandibola di orientarsi progressivamente nella posizione corretta.
Tra gli svantaggi, va considerato che l’efficacia dell’attivatore dipende molto dalla collaborazione del paziente. Se il bambino non indossa l'apparecchio con una certa costanza, i risultati possono essere parziali o il trattamento potrebbe richiedere più tempo.
Nelle fasi iniziali della terapia potrebbero esserci lievi disagi o difficoltà nel parlare ma questi sintomi tendono a scomparire man mano che il paziente si abitua al dispositivo. Inoltre, nei casi di malocclusione più complessa o in pazienti adulti, potrebbe essere necessario un ulteriore trattamento ortodontico.
| Pro | Contro |
| Dispositivo morbido e confortevole, ben tollerato dai bambini | Va utilizzato con grande costanza; la collaborazione del paziente è fondamentale |
| Facile da pulire | All’inizio può causare lieve fastidio o difficoltà nel parlare |
| Non interferisce con la normale igiene orale | Non sempre efficace, soprattutto negli adulti |
| Stimola la crescita armoniosa delle ossa e dei denti | Richiede visite di controllo periodiche per il monitoraggio dei progressi |
| Spesso, evita il ricorso a trattamenti ortodontici più complessi | In alcuni casi, la durata della terapia potrebbe prolungarsi (da 1 a 2 anni) |
Per quanto tempo bisogna portare l'attivatore?
La durata del trattamento varia in base all’età del paziente e alla gravità del difetto da correggere. In generale, il dispositivo va indossato tutte le notti e per alcune ore durante il giorno, per un totale di almeno 12 ore quotidiane. Questa modalità di utilizzo consente di ottenere risultati efficaci senza interferire con le normali attività scolastiche o sociali del bambino.
L'intero trattamento può richiedere un minimo di 12 mesi fino a 2 anni (nei casi più complessi). Il successo della terapia dipende soprattutto dalla costanza e dalla corretta collaborazione del paziente, motivo per cui è fondamentale il supporto dei genitori nel monitorare l’uso regolare dell’apparecchio da parte del bambino.
Quanto costa un attivatore dentale?
Il costo di un attivatore dentale può variare in base al materiale utilizzato, alla complessità del caso e all'area geografica in cui si trova il centro odontoiatrico. In media, in Italia, il prezzo si aggira tra 600 e 1.200 euro. Si tratta, dunque di una soluzione tendenzialmente più economica rispetto agli apparecchi fissi tradizionali.

Domande frequenti sugli attivatori dentali
Qual è la differenza tra l'apparecchio Bionator e l'attivatore?
Sia il Bionator che l’attivatore dentale sono apparecchi funzionali usati per correggere le anomalie di crescita delle ossa mascellari, ma si differenziano per struttura, età di utilizzo e modalità d’azione.
| Attivatore dentale | Bionator |
| Utilizzato soprattutto nei bambini più piccoli, durante le prime fasi di crescita. | Indicato anche per bambini un po' più grandi. |
| Ha una struttura in resina acrilica e fili metallici, che collegano le due arcate e guidano la mandibola in avanti. | È formato da due placche separate, superiore e inferiore, unite da fili sottili che favoriscono movimenti più liberi. |
| Agisce in modo più diretto sulla posizione mandibolare e sulla relazione tra le arcate. | Ha un effetto più “dolce” e fisiologico, favorendo una respirazione e una deglutizione più corrette. |
Qual è l'efficacia dell'attivatore rispetto ad altri apparecchi funzionali?
Nel corso degli anni, oltre all'attivatore, sono stati sviluppati diversi apparecchi funzionali rimovibili, come ad esempio il Bionator, il Twin Block o il Frankel. Uno studio ha confrontato gli effetti dell’attivatore di Andreasen e del Twin Block in pazienti affetti da malocclusione di seconda classe (cioè quando la mandibola è più arretrata rispetto al mascellare superiore).
I ricercatori hanno seguito 20 pazienti per circa 18 mesi, analizzando i cambiamenti avvenuti nella posizione delle ossa mascellari e dei denti prima e dopo il trattamento. Entrambi gli apparecchi hanno mostrato risultati positivi:
- La mandibola è avanzata e ha aumentato leggermente le sue dimensioni;
- L’overjet (cioè la distanza tra denti superiori e inferiori anteriori) e il morso profondo si sono ridotti;
- Il profilo del viso è apparso più armonico, con un mento più definito e un’esposizione dentale più equilibrata.
Lo studio ha quindi dimostrato che, se utilizzati durante la fase di crescita, apparecchi funzionali come gli attivatori dentali o il Twin Block possono stimolare la crescita della mandibola e migliorare in modo significativo sia la funzione che l’estetica del viso.
La scelta del tipo di apparecchio dipende sempre da un'attenta valutazione del paziente che l'ortodontista è tenuto a svolgere sin dalla prima visita ortodontica. Ed è proprio questo l'approccio utilizzato anche dai professionisti accreditati da EccellenzaMedica.it, sito di prenotazioni mediche online di cui fa parte anche Centriortodonzia.it.
Come sono fatti gli attivatori dentali?
Gli attivatori dentali sono costituiti da una parte in resina acrilica che si adatta contemporaneamente alle arcate superiore e inferiore, e da una struttura metallica di fili ortodontici.
Quali sono le principali tipologie di attivatori dentali?
Esistono due principali tipologie di attivatore, in base al tipo di correzione da ottenere:
- Attivatore orizzontale: serve per correggere i difetti nella direzione antero-posteriore, cioè per favorire l'avanzamento o l'arretramento della mandibola;
- Attivatore verticale: viene utilizzato per modificare la chiusura verticale del morso, migliorando la sovrapposizione dei denti anteriori o il morso profondo.
Fonti e bibliografia
- Baccaglione, Giulia et al. “Second Class Functional Treatment: Andreasen Activator vs Twin Block.” International journal of clinical pediatric dentistry vol. 13,2 (2020): 144-149. doi:10.5005/jp-journals-10005-1725;
- Sydneyroyalclinic.ge.

