Esiste correlazione tra il fumo e il tartaro?

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Il fumo genera il tartaro? Questa è una domanda che i dentisti si sentono frequentemente chiedere e la risposta deve essere 'no'. Vediamone il motivo.

Il tartaro nasce da una stratificazione progressiva di placca batterica indurita che ha una colorazione avorio, quasi come i denti. Dunque risulta invisibile ai più che si guardano i denti. Il fumo, come altre sostanze coloranti (té, caffè, ecc.) colorano progressivamente il tartaro. Dunque questo diventa più visibile.


 

Ogni sei mesi si dovrebbe fare una visita di controllo dal dentista e almeno una volta l'anno si dovrebbe effettuare la “pulizia dei denti”, ossia un trattamento di igiene orale professionale. La pulizia dei denti serve per la rimozione  di placca e tartaro, che sono i veri nemici della bocca.

Con il normale spazzolino riusciamo a pulire la superficie dei denti al di sopra della gengiva, ma non riusciamo a togliere quello posizionato nei punti difficili e quello sotto la gengiva, non visibile e non raggiungibile dallo spazzolino, che è il responsabile di gengiviti e parodontiti.

Il tartaro infatti provoca infiammazione e se non rimosso causa tasche gengivali, recessioni gengivali, fino alla perdita del dente. Le recessioni gengivali provocano un danno estetico e inoltre portano ipersensibilità dentale, mentre la placca batterica non rimossa è spesso causa di alitosi.

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